Non c’è la bacchetta magica per l’esame d’avvocato (lo abbiamo già detto), ma esistono degli strumenti che il candidato può utilizzare in sede di esame e bisogna imparare ad usarli bene.
Non è che ciascuno può arrivare all’esame con la propria “cassetta degli attrezzi” da cui estrarre ciò che più gli serve al momento; la prova di esame va affrontata solo con alcuni “attrezzi” che, magari, il candidato della generazione Z non è così abituato ad usare.
Certo, ciascuno arriva con una lunga formazione e dopo l’esperienza del tirocinio, ma questo è un prerequisito; la commissione presume che il candidato sappia utilizzare gli attrezzi, ma vuole verificare come li usa.
Vediamoli in dettaglio.
- Carta e penna
Per la generazione Z … roba da boomers! Però, si tratta solo di disabituarsi alla tastiera e riabituarsi a scrivere a mano; con un po’ di esercizio, non è un problema.
- Tempo
Che si ragioni in previsione di una prova “orale rafforzata” (eh sì, se ne parla ancora) oppure di una prova scritta, il fattore tempo è comunque importante.
Il candidato si troverà, in ogni caso, a dover realizzare un prodotto (parere orale o parere/atto scritto) in un tempo molto ridotto rispetto a quello in cui è abituato a lavorare; anche nel caso abbia fatto un tirocinio “sotto pressione”, infatti, è improbabile che abbia dovuto rendere un parere o scrivere un atto in tempi così ristretti.
Si tratta quindi di esercitarsi facendo attenzione all’orologio, ma anche questo aspetto non diventa un problema se ci si affida ad un “allenatore” competente che insegna a gestire con metodo il tempo a disposizione.
- Traccia
È una delle maggiori novità per il candidato all’esame d’avvocato che, nel tirocinio, aveva a disposizione molte informazioni circa il “caso” sul quale era chiamato a fare una ricerca, a preparare un parere o a redigere un atto.
All’esame, invece, tutte le informazioni sono contenute nella traccia; poche righe di descrizione di una vicenda dalle quali comprendere il quesito giuridico e trarre gli elementi di fatto utili per la soluzione.
Nessun cliente a cui chiedere maggiori informazioni, né documenti da consultare.
Ma anche questo non è un problema; con metodo si impara a trarre dalla traccia tutti gli elementi necessari per delineare bene il perimetro in cui muoversi e per costruire la soluzione del quesito.
- Codici
Dovrebbero essere strumenti noti ad un candidato all’esame di avvocato, ma forse non lo sono i codici cartacei.
La generazione Z è abituata a consultare, con i propri device, banche dati e motori di ricerca, mentre all’esame d’avvocato possono essere consultati solo codici old style; anche per la giurisprudenza, quindi, niente parole chiave, ma una ricerca da svolgere tra le massime riportate a commento dei diversi articoli.
Serve quindi un “allenamento” specifico, con cui apprendere come muoversi tra le (tante) norme del codice alla ricerca delle mssime più utili per argomentare e costruire la soluzione del quesito.
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