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Esame di avvocato: sprint o maratona?

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Questa domanda fino a qualche anno fa non sarebbe mai stata fatta.

Fino al 2019 infatti l’esame da avvocato era una vera e propria maratona : 7 ore per affrontare un caso pratico, capire il quesito giuridico sotteso, studiare la giurisprudenza e impostare il ragionamento per terminare la prova con la consegna di un parere o di un atto giudiziario scritto.

Negli anni successivi (2020 2021 e 2022) lo scenario cambia completamente e l’esame di avvocato diventa un “orale rafforzato”; praticamente uno sprint. Al candidato vengono concessi 30 minuti per affrontare un caso pratico, consultare codici con giurisprudenza per elaborare un parere da esporre oralmente nei successivi 30 minuti.

E l’esame d’avvocato 2023?

Ancora non si hanno notizie su come si svolgerà, anche se i rumors sono tutti nel senso che si tornerà alle prove scritte con 7 ore a disposizione.

Ma ciò non significa che si debba attendere per iniziare “l’allenamento”.

A ben vedere infatti la preparazione per affrontare l’esame da avvocato non si differenzia sostanzialmente tra scritto e orale rafforzato, almeno per quanto riguarda gli aspetti fondamentali.

Proseguendo nella metafora sportiva, bisogna imparare “a correre” per poi applicare quanto si è appreso in uno sprint o in una maratona. Certamente nel prosieguo l’allenamento dovrà essere differenziato e se ci si prepara ad una maratona bisognerà allenare soprattutto la resistenza, ma per cominciare occorre partire dai fondamentali.

Del resto, sono proprio questi gli elementi che vengono valutati dalle commissioni di esame per stabilire se un candidato è o meno idoneo a superare la prova: i fondamentali.

Quando l’esame da avvocato è stato uno “sprint”, le commissioni non hanno valutato tanto il raggiungimento del traguardo e cioè se il candidato riusciva a formulare una soluzione alla questione proposta; piuttosto hanno valutato come il candidato “correva” verso il traguardo e cioè come aveva utilizzato gli strumenti a sua disposizione, come aveva ragionato, come esponeva il suo ragionamento e, da ultimo, quale soluzione aveva elaborato.

Anche nel lungo periodo in cui l’esame da avvocato è stato una “maratona”, del resto, le valutazioni delle commissioni si sono basate sui medesimi criteri, con l’aggiunta della valutazione della gestione del (molto) tempo a disposizione del candidato. La difficoltà era (e probabilmente sarà anche nell’esame 2023) che queste abilità dovevano emergere dalla lettura di un parere o di un atto giudiziario scritto.

Cosa fare quindi?

Il consiglio è quello di cominciare a prepararsi scegliendo bene il coach, cioè chi è in grado di pianificare un allenamento che permetta al candidato di formarsi in modo utile fintanto che è incerta la modalità dell’esame di avvocato per il 2023, per poi adattare l’allenamento ad uno “sprint” ovvero, come più probabile, ad una “maratona”.

Serve qualcuno che vi insegni i fondamentali “della corsa”, anche per chi si ritiene un “runner” provetto, perché quello che è importante non è raggiungere il traguardo ma come lo si raggiunge e come si riesce a dimostrare alla commissione di avere imparato a “correre” in maniera efficace.

Serve qualcuno che vi consigli quali strumenti scegliere e come utilizzarli efficacemente; nel caso dell’esame d’avvocato non si tratta di abbigliamento o scarpette da corsa, ma della traccia del quesito e dei codici.

Serve qualcuno che vi insegni a lavorare con quegli strumenti, ricordandovi che non basta infilarsi i pantaloncini, le scarpette e cominciare a correre, perché non verrete valutati positivamente se raggiungerete il traguardo, ma se dimostrerete di saper correre. Fuor di metafora, dovrete dimostrare di saper costruire un ragionamento giuridico articolato e fondato, sulla base del quale fornire una soluzione al quesito posto, nella forma di un parere o di un atto scritto.

Il nostro corso di preparazione all’esame scritto 2023 è proprio strutturato con queste finalità: preparare i candidati gradatamente, formandoli nei passaggi essenziali, ma cominciando con i fondamentali.

Si inizia infatti con la fase facoltativa dello Spring training che ha proprio l’obiettivo di insegnare ai candidati come approcciare un quesito, come muoversi nel codice, come impostare uno schema.

https://www.ius-law.com/corsi/corso-spring-training/

L’inizio dell’allenamento.