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Ritorno al futuro

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Finalmente ci siamo: l’esame d’avvocato 2023 si terrà in forma scritta.

Il Ministero si sta muovendo per la logistica e ha già individuato il periodo in cui si terranno le prove scritte: tra l’11 e il 15 dicembre 2023. Quindi, tre giornate consecutive con 7 ore a disposizione per la redazione di due pareri motivati e un atto giudiziario, secondo le modalità consuete fino al 2019.
Un ritorno al passato quindi? No, un ritorno al futuro, perché per la generazione Z (e cioè per i candidati all’esame di avvocato 2023) si tratta di un salto nel futuro perché nulla sanno di questa modalità di esame.

Aiutiamoli allora a capire meglio cosa li aspetta.
Una prova lunga, una sorta di “maratona” (come abbiamo già detto) cui bisogna prepararsi per tempo, senza ansia ma con un allenamento adeguato.
Soprattutto, si deve tenere conto che non si tratterà di una esposizione orale, una sorta di “chiacchierata” con la commissione di circa 10-15 minuti; si dovrà invece produrre un elaborato scritto che convinca la commissione circa la preparazione del candidato.
Ma come non bastava essere un bravo oratore per superare l’esame di avvocato quando consisteva in un “orale rafforzato”, altrettanto non basta saper scrivere con disinvoltura per superare l’esame scritto.
La prima regola da tenere presente è che si deve distinguere bene cosa va fatto da cosa non va fatto.
Tutte le prove di esame metteranno il candidato di fronte a un caso pratico sul quale verrà richiesto di redigere un parere motivato o un atto giudiziario.
Non si tratterà quindi di questioni giuridiche astratte sulle quali cimentarsi, ma di casi pratici dei quali dovrà essere ipotizzata una soluzione articolata e giuridicamente fondata.
Anche la struttura e l’esposizione, poi, dovranno essere finalizzate a questo scopo.

Quindi, vanno evitati:

  • periodi troppo semplici e scollegati tra loro
  • un’esposizione compilativa con accumulo di nozioni
  • articoli riportati tra virgolette o ricopiati
  • un’elencazione di norme senza collegamento.

Va ricercata, invece:

  • una trattazione sintetica, sobria, circostanziata ai fatti e logicamente condotta
  • con periodi ben strutturati e collegati tra loro per garantire organicità e continuità all’esposizione.

Insomma, scrittori non ci si improvvisa mai, tantomeno all’esame di avvocato, dove si deve produrre uno scritto con caratteristiche assolutamente particolari.
Come fare allora?
Occorre esercitarsi con metodo, considerando gli strumenti a disposizione e avendo ben chiari gli obbiettivi da raggiungere; peculiarità queste che da sempre caratterizzano i corsi Ius&Law.

https://www.ius-law.com/corsi/corso-pratico-in-streaming/