Questa domanda fino a qualche anno fa non sarebbe mai stata fatta.
Fino al 2019 infatti l’esame da avvocato era una vera e propria maratona : 7 ore per affrontare un caso pratico, capire il quesito giuridico sotteso, studiare la giurisprudenza e impostare il ragionamento per terminare la prova con la consegna di un parere o di un atto giudiziario scritto.
Negli anni successivi (2020 2021 e 2022) lo scenario cambia completamente e l’esame di avvocato diventa un “orale rafforzato”; praticamente uno sprint. Al candidato vengono concessi 30 minuti per affrontare un caso pratico, consultare codici con giurisprudenza per elaborare un parere da esporre oralmente nei successivi 30 minuti.
E l’esame d’avvocato 2023?
Ancora non si hanno notizie su come si svolgerà, anche se i rumors sono tutti nel senso che si tornerà alle prove scritte con 7 ore a disposizione.
Ma ciò non significa che si debba attendere per iniziare “l’allenamento”.
A ben vedere infatti la preparazione per affrontare l’esame da avvocato non si differenzia sostanzialmente tra scritto e orale rafforzato, almeno per quanto riguarda gli aspetti fondamentali.
Proseguendo nella metafora sportiva, bisogna imparare “a correre” per poi applicare quanto si è appreso in uno sprint o in una maratona. Certamente nel prosieguo l’allenamento dovrà essere differenziato e se ci si prepara ad una maratona bisognerà allenare soprattutto la resistenza, ma per cominciare occorre partire dai fondamentali.
Del resto, sono proprio questi gli elementi che vengono valutati dalle commissioni di esame per stabilire se un candidato è o meno idoneo a superare la prova: i fondamentali.
Quando l’esame da avvocato è stato uno “sprint”, le commissioni non hanno valutato tanto il raggiungimento del traguardo e cioè se il candidato riusciva a formulare una soluzione alla questione proposta; piuttosto hanno valutato come il candidato “correva” verso il traguardo e cioè come aveva utilizzato gli strumenti a sua disposizione, come aveva ragionato, come esponeva il suo ragionamento e, da ultimo, quale soluzione aveva elaborato.
Anche nel lungo periodo in cui l’esame da avvocato è stato una “maratona”, del resto, le valutazioni delle commissioni si sono basate sui medesimi criteri, con l’aggiunta della valutazione della gestione del (molto) tempo a disposizione del candidato. La difficoltà era (e probabilmente sarà anche nell’esame 2023) che queste abilità dovevano emergere dalla lettura di un parere o di un atto giudiziario scritto.
Cosa fare quindi?
Il consiglio è quello di cominciare a prepararsi scegliendo bene il coach, cioè chi è in grado di pianificare un allenamento che permetta al candidato di formarsi in modo utile fintanto che è incerta la modalità dell’esame di avvocato per il 2023, per poi adattare l’allenamento ad uno “sprint” ovvero, come più probabile, ad una “maratona”.
Serve qualcuno che vi insegni i fondamentali “della corsa”, anche per chi si ritiene un “runner” provetto, perché quello che è importante non è raggiungere il traguardo ma come lo si raggiunge e come si riesce a dimostrare alla commissione di avere imparato a “correre” in maniera efficace.
Serve qualcuno che vi consigli quali strumenti scegliere e come utilizzarli efficacemente; nel caso dell’esame d’avvocato non si tratta di abbigliamento o scarpette da corsa, ma della traccia del quesito e dei codici.
Serve qualcuno che vi insegni a lavorare con quegli strumenti, ricordandovi che non basta infilarsi i pantaloncini, le scarpette e cominciare a correre, perché non verrete valutati positivamente se raggiungerete il traguardo, ma se dimostrerete di saper correre. Fuor di metafora, dovrete dimostrare di saper costruire un ragionamento giuridico articolato e fondato, sulla base del quale fornire una soluzione al quesito posto, nella forma di un parere o di un atto scritto.
Il nostro corso di preparazione all’esame scritto 2023 è proprio strutturato con queste finalità: preparare i candidati gradatamente, formandoli nei passaggi essenziali, ma cominciando con i fondamentali.
Si inizia infatti con la fase facoltativa dello Spring training che ha proprio l’obiettivo di insegnare ai candidati come approcciare un quesito, come muoversi nel codice, come impostare uno schema.
https://www.ius-law.com/corsi/corso-spring-training/
L’inizio dell’allenamento.
Da chi compreresti un’auto usata?
/in News“Ma voi come vi preparate all’esame?” “Qualcuno mi segnala qualche corso di preparazione per l’esame?”.
Queste sono le domande frequenti che animano le conversazioni tra i praticanti.
Per la generazione Z il dibattito avviene normalmente sui social e via chat, spesso creando più disorientamento che chiarezza.
Il che è abbastanza normale, perché se ci sono 60 milioni di allenatori in Italia (si sa), ci sono anche altrettanti esperti della preparazione per l’esame d’avvocato.
E poi c’è sempre chi se ne esce con il classico … cestàn’amicomiochem’hadetto …
Da esperti di questo mare, in cui navighiamo da oltre vent’anni, ti diamo qualche consiglio.
Fai come se dovessi comprare un’auto usata, quindi:
Molte cose possono guidare a prendere una decisione piuttosto che un’altra; ma devi scegliere il tuo driver consapevolmente e con maturità, non sull’onda emotiva del prezzo accattivante o del “soddisfatti o rimborsati”.
I corsi Ius&Law sono stati frequentati negli anni da tantissimi candidati e quindi non ti sarà difficile trovare qualcuno a cui chiedere.
Per l’esame 2023 abbiamo pensato anche a modalità più flessibili, per adeguarci alle nuove esigenze di molti praticanti.
https://www.ius-law.com/
Perché l’esame di avvocato non si supera con un’auto scassata!
First reaction: shock!
/in NewsSembra che si torni (almeno in parte) allo scritto e per di più sulla prova considerata la più difficile (l’atto giudiziario).
E la prima reazione diffusa è stata: ?
Comprensibile, per chi ha scritto poco (o nulla) all’università e durante il tirocinio ha (quando è stato fortunato) studiato e contribuito (al massimo) all’elaborazione di “prodotti”, comunque molto distanti da quello che (pare) costituirà la prova dell’esame scritto d’avvocato per l’anno 2023.
Sì, perché se durante la pratica forense o il tirocinio avete scritto degli “atti giudiziari”, è improbabile che lo abbiate fatto con gli “attrezzi” (ricordate di cosa sarà composta la vostra “cassetta”?) che avrete a disposizione all’esame e con le stesse modalità (cioè carta e penna).
Cosa fare, quindi?
NO PANIC!
La cosa migliore è conservare un po’ di lucidità e agire di conseguenza.
Qualche consiglio:
Per familiarizzare con questo tipo di prova, può essere utile vedere le tracce assegnate per la prova dell’atto giudiziario nelle sessioni di esame antecedenti al 2020 (fino al 2019, quindi).
Sul nostro sito, trovate tutte le tracce assegnate in passato con una illustrazione della possibile risoluzione di ciascuna.
https://www.ius-law.com/commenti-esame/
Il “barattolo del tempo”
/in NewsNon ho tempo!
Chi non lo dice (o lo pensa) almeno tre/quattro volte al giorno?
E per chi deve fare l’esame d’avvocato, la domanda conseguente è: come faccio a prepararmi?
Del resto, pensandoci bene, il praticante deve gestire contemporaneamente:
Quindi: dove incastro la preparazione per l’esame? Non devi incastrare, ma devi cambiare prospettiva.
Conosci la teoria del “barattolo del tempo” di Cassie Holmes?
Immagina di avere un barattolo di vetro e riempirlo con delle palline da golf. Sembra pieno, ma non lo è, perché puoi aggiungere dei sassolini. Però, nemmeno adesso è davvero pieno, perché puoi aggiungere della sabbia; sembra saturo, ma in realtà puoi versarci ancora un’intera bottiglia di birra.
Occorre imparare a riempire utilmente (e anche piacevolmente) il proprio tempo, pensando che non esistono solo le palline da golf o (addirittura) palline più voluminose, ma anche altro.
Nella preparazione dell’esame, quindi, devi considerare che non puoi aggiungere un’altra “palla”, perché il tuo barattolo non può contenerla; quindi, la tua preparazione non potrà né dovrà essere un impegno (troppo) gravoso che si sovrappone e aggiunge agli altri della tua settimana.
Piuttosto, devi cercare un corso che si adatti alle tue esigenze e ai tuoi impegni, come i sassolini e la sabbia nello spazio del barattolo.
I corsi della Ius&Law sono da sempre studiati e modulati proprio per adattarsi alle esigenze lavorative e di vita dei candidati. In particolare, per la preparazione in vista dell’esame di dicembre 2023 stiamo studiando ulteriori soluzioni per soddisfare anche le esigenze di chi ha già il “barattolo” piuttosto pieno.
Quindi, stay tuned e vedrai che … ti resterà spazio anche per la birra!
L’esame d’avvocato senza Google Maps
/in NewsTanto c’è Google Maps! ?
Questo ormai è il primo pensiero che viene quando si deve raggiungere una meta e non si conosce la strada.
Non ci occupiamo più del percorso, perché abbiamo chi lo fa per noi (l’IA), suggerendo anche la via più veloce, quella meno trafficata, quella senza pedaggi o quella più green.
La generazione Z poi è nata e vissuta con questi strumenti, che utilizza anche per raggiungere il negozio a un isolato di distanza.
Del resto, la propensione a farsi guidare è ormai molto radicata e non si tratta tanto di cambiare questa abitudine, ma di modificarla; occorre imparare a farsi guidare non durante, ma prima di intraprendere il viaggio. Per imparare poi a viaggiare da soli.
E per l’esame di avvocato come si fa?
Non è difficile, scopriamolo insieme.
Innanzitutto, bisogna considerare tutte le componenti del viaggio e non solo la destinazione da raggiungere; occorre avere presente il tempo a disposizione, i mezzi e gli strumenti con cui si potrà viaggiare, oltre ovviamente alla meta.
Per l’esame da avvocato questo significa allargare il proprio focus, senza pensare che sia importante solo il prodotto che dovrà essere presentato alla commissione (parere orale o scritto che sia), ma considerando e dando il giusto rilievo a tutti gli altri fattori che contribuiscono alla realizzazione del prodotto (i cosiddetti “attrezzi del mestiere” di cui abbiamo già parlato).
È necessario poi costruire un itinerario che, fin dalla partenza, mostri le varie strade da percorrere per arrivare a destinazione, tenuto conto di tutti i fattori rilevanti.Per l’esame di avvocato significa imparare a costruire la road map del “viaggio” che sarete chiamati a fare a dicembre.
Il “viaggio” avrà certamente un punto di partenza (la traccia con cui viene illustrato il caso) e una meta da raggiungere (la soluzione del quesito da rendere in forma orale o scritta); ma il vostro compito non sarà solo di arrivare a destinazione nel tempo concesso (cioè rendere il parere o redigere l’atto nel tempo a disposizione), ma soprattutto quello di mostrare alla commissione il percorso che avete ritenuto di fare, motivando le “strade” che avete scelto.
La preparazione, di conseguenza, deve essere finalizzata a questi obiettivi, imparando a fare ciò che ormai è piuttosto desueto: creare un itinerario ragionato prima di mettersi in viaggio.
Nei corsi Ius&Law questo aspetto è da sempre un punto cardine dell’apprendimento: viene insegnato un metodo che consente ai candidati di arrivare all’esame pronti a fare, senza difficoltà, la loro road map.
https://www.ius-law.com/
State nella comfort zone!
/in NewsLa vita è già difficile di suo, perché la complicano ulteriormente con l’esame d’avvocato?!
Non si potrebbe fare che … laurea, tirocinio e … via, si diventa avvocati?
Potremmo stare a parlarne per ore, ma sarebbe inutile.
Il mondo è a-giusto; va preso e affrontato com’è, anche se dopo un lungo percorso di formazione ti presenta un ulteriore ostacolo: l’esame d’avvocato!
[Allora è proprio vero che gli esami non finiscono mai …]
Ma per i candidati della generazione Z la preparazione può essere più “confortevole”, nel senso che può essere impostata senza stravolgere la vita e senza abbandonare la propria zona di comfort.
Vediamo come.
Anche se la parola è quasi cacofonica, il concetto è importante: la preparazione all’esame non può (e non deve) diventare l’unica e principale occupazione fino a dicembre, perché ciascun candidato deve conciliarla necessariamente con i propri impegni lavorativi e personali.
Nessuno ha voglia e tempo di ritirarsi in un eremo dal quale tornare solo per l’esame; quindi pensate a una preparazione che si inserisca nella vostra vita in modo non troppo invasivo.
Sempre per non “appesantire” troppo la vostra esistenza, ragionate su una preparazione che sia versatile, cioè che si adatti all’esigenze dell’esame, ma anche alle vostre necessità.
In questa fase di semi incertezza, curate soprattutto i fondamentali della preparazione, in modo che sia efficace per uno “sprint” come per una “maratona” (ne abbiamo già parlato e il tema rimane attuale finché non ci sarà la pubblicazione del bando d’esame).
Cercate corsi che non vi costringano a spostamenti o a presenza fisica; scegliete piuttosto soluzioni virtuali che siano gestibili sia in diretta (lezioni ed esercitazioni sincrone), sia in autonomia (attività asincrone).
Affidatevi ed usate la tecnologia!
Probabilmente, per voi della generazione Z, nativi digitali, l’esame con la sola consultazione di polverosi volumi e usando carta e penna è roba da pleistocene.
Almeno nella preparazione, quindi, rimanete nella vostra zona di comfort, lavorando in aula virtuale e sfruttando al meglio la tecnologia, attraverso piattaforme e aree riservate, per concentrarvi sui contenuti.
I corsi Ius&law sono strutturati proprio per rendere la preparazione più efficiente e confortevole possibile, attraverso aule virtuali con interazione continua con il docente per l’uso sincrono, ma con materiali e registrazioni sempre consultabili anche in asincrono.
https://www.ius-law.com/area-intranet/
La cassetta degli attrezzi
/in NewsNon c’è la bacchetta magica per l’esame d’avvocato (lo abbiamo già detto), ma esistono degli strumenti che il candidato può utilizzare in sede di esame e bisogna imparare ad usarli bene.
Non è che ciascuno può arrivare all’esame con la propria “cassetta degli attrezzi” da cui estrarre ciò che più gli serve al momento; la prova di esame va affrontata solo con alcuni “attrezzi” che, magari, il candidato della generazione Z non è così abituato ad usare.
Certo, ciascuno arriva con una lunga formazione e dopo l’esperienza del tirocinio, ma questo è un prerequisito; la commissione presume che il candidato sappia utilizzare gli attrezzi, ma vuole verificare come li usa.
Vediamoli in dettaglio.
Per la generazione Z … roba da boomers! Però, si tratta solo di disabituarsi alla tastiera e riabituarsi a scrivere a mano; con un po’ di esercizio, non è un problema.
Che si ragioni in previsione di una prova “orale rafforzata” (eh sì, se ne parla ancora) oppure di una prova scritta, il fattore tempo è comunque importante.
Il candidato si troverà, in ogni caso, a dover realizzare un prodotto (parere orale o parere/atto scritto) in un tempo molto ridotto rispetto a quello in cui è abituato a lavorare; anche nel caso abbia fatto un tirocinio “sotto pressione”, infatti, è improbabile che abbia dovuto rendere un parere o scrivere un atto in tempi così ristretti.
Si tratta quindi di esercitarsi facendo attenzione all’orologio, ma anche questo aspetto non diventa un problema se ci si affida ad un “allenatore” competente che insegna a gestire con metodo il tempo a disposizione.
È una delle maggiori novità per il candidato all’esame d’avvocato che, nel tirocinio, aveva a disposizione molte informazioni circa il “caso” sul quale era chiamato a fare una ricerca, a preparare un parere o a redigere un atto.
All’esame, invece, tutte le informazioni sono contenute nella traccia; poche righe di descrizione di una vicenda dalle quali comprendere il quesito giuridico e trarre gli elementi di fatto utili per la soluzione.
Nessun cliente a cui chiedere maggiori informazioni, né documenti da consultare.
Ma anche questo non è un problema; con metodo si impara a trarre dalla traccia tutti gli elementi necessari per delineare bene il perimetro in cui muoversi e per costruire la soluzione del quesito.
Dovrebbero essere strumenti noti ad un candidato all’esame di avvocato, ma forse non lo sono i codici cartacei.
La generazione Z è abituata a consultare, con i propri device, banche dati e motori di ricerca, mentre all’esame d’avvocato possono essere consultati solo codici old style; anche per la giurisprudenza, quindi, niente parole chiave, ma una ricerca da svolgere tra le massime riportate a commento dei diversi articoli.
Serve quindi un “allenamento” specifico, con cui apprendere come muoversi tra le (tante) norme del codice alla ricerca delle mssime più utili per argomentare e costruire la soluzione del quesito.
Nei corsi Ius&law, fin dalla fase facoltativa e propedeutica dello Spring Training
https://www.ius-law.com/corsi/corso-spring-training/
si opera con un metodo che comprende tutte le fasi di lavoro e insegna in maniera pratica come utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione.
Ritorno al futuro
/in NewsFinalmente ci siamo: l’esame d’avvocato 2023 si terrà in forma scritta.
Il Ministero si sta muovendo per la logistica e ha già individuato il periodo in cui si terranno le prove scritte: tra l’11 e il 15 dicembre 2023. Quindi, tre giornate consecutive con 7 ore a disposizione per la redazione di due pareri motivati e un atto giudiziario, secondo le modalità consuete fino al 2019.
Un ritorno al passato quindi? No, un ritorno al futuro, perché per la generazione Z (e cioè per i candidati all’esame di avvocato 2023) si tratta di un salto nel futuro perché nulla sanno di questa modalità di esame.
Aiutiamoli allora a capire meglio cosa li aspetta.
Una prova lunga, una sorta di “maratona” (come abbiamo già detto) cui bisogna prepararsi per tempo, senza ansia ma con un allenamento adeguato.
Soprattutto, si deve tenere conto che non si tratterà di una esposizione orale, una sorta di “chiacchierata” con la commissione di circa 10-15 minuti; si dovrà invece produrre un elaborato scritto che convinca la commissione circa la preparazione del candidato.
Ma come non bastava essere un bravo oratore per superare l’esame di avvocato quando consisteva in un “orale rafforzato”, altrettanto non basta saper scrivere con disinvoltura per superare l’esame scritto.
La prima regola da tenere presente è che si deve distinguere bene cosa va fatto da cosa non va fatto.
Tutte le prove di esame metteranno il candidato di fronte a un caso pratico sul quale verrà richiesto di redigere un parere motivato o un atto giudiziario.
Non si tratterà quindi di questioni giuridiche astratte sulle quali cimentarsi, ma di casi pratici dei quali dovrà essere ipotizzata una soluzione articolata e giuridicamente fondata.
Anche la struttura e l’esposizione, poi, dovranno essere finalizzate a questo scopo.
Quindi, vanno evitati:
Va ricercata, invece:
Insomma, scrittori non ci si improvvisa mai, tantomeno all’esame di avvocato, dove si deve produrre uno scritto con caratteristiche assolutamente particolari.
Come fare allora?
Occorre esercitarsi con metodo, considerando gli strumenti a disposizione e avendo ben chiari gli obbiettivi da raggiungere; peculiarità queste che da sempre caratterizzano i corsi Ius&Law.
https://www.ius-law.com/corsi/corso-pratico-in-streaming/
Esame di avvocato: sprint o maratona?
/in NewsQuesta domanda fino a qualche anno fa non sarebbe mai stata fatta.
Fino al 2019 infatti l’esame da avvocato era una vera e propria maratona : 7 ore per affrontare un caso pratico, capire il quesito giuridico sotteso, studiare la giurisprudenza e impostare il ragionamento per terminare la prova con la consegna di un parere o di un atto giudiziario scritto.
Negli anni successivi (2020 2021 e 2022) lo scenario cambia completamente e l’esame di avvocato diventa un “orale rafforzato”; praticamente uno sprint. Al candidato vengono concessi 30 minuti per affrontare un caso pratico, consultare codici con giurisprudenza per elaborare un parere da esporre oralmente nei successivi 30 minuti.
E l’esame d’avvocato 2023?
Ancora non si hanno notizie su come si svolgerà, anche se i rumors sono tutti nel senso che si tornerà alle prove scritte con 7 ore a disposizione.
Ma ciò non significa che si debba attendere per iniziare “l’allenamento”.
A ben vedere infatti la preparazione per affrontare l’esame da avvocato non si differenzia sostanzialmente tra scritto e orale rafforzato, almeno per quanto riguarda gli aspetti fondamentali.
Proseguendo nella metafora sportiva, bisogna imparare “a correre” per poi applicare quanto si è appreso in uno sprint o in una maratona. Certamente nel prosieguo l’allenamento dovrà essere differenziato e se ci si prepara ad una maratona bisognerà allenare soprattutto la resistenza, ma per cominciare occorre partire dai fondamentali.
Del resto, sono proprio questi gli elementi che vengono valutati dalle commissioni di esame per stabilire se un candidato è o meno idoneo a superare la prova: i fondamentali.
Quando l’esame da avvocato è stato uno “sprint”, le commissioni non hanno valutato tanto il raggiungimento del traguardo e cioè se il candidato riusciva a formulare una soluzione alla questione proposta; piuttosto hanno valutato come il candidato “correva” verso il traguardo e cioè come aveva utilizzato gli strumenti a sua disposizione, come aveva ragionato, come esponeva il suo ragionamento e, da ultimo, quale soluzione aveva elaborato.
Anche nel lungo periodo in cui l’esame da avvocato è stato una “maratona”, del resto, le valutazioni delle commissioni si sono basate sui medesimi criteri, con l’aggiunta della valutazione della gestione del (molto) tempo a disposizione del candidato. La difficoltà era (e probabilmente sarà anche nell’esame 2023) che queste abilità dovevano emergere dalla lettura di un parere o di un atto giudiziario scritto.
Cosa fare quindi?
Il consiglio è quello di cominciare a prepararsi scegliendo bene il coach, cioè chi è in grado di pianificare un allenamento che permetta al candidato di formarsi in modo utile fintanto che è incerta la modalità dell’esame di avvocato per il 2023, per poi adattare l’allenamento ad uno “sprint” ovvero, come più probabile, ad una “maratona”.
Serve qualcuno che vi insegni i fondamentali “della corsa”, anche per chi si ritiene un “runner” provetto, perché quello che è importante non è raggiungere il traguardo ma come lo si raggiunge e come si riesce a dimostrare alla commissione di avere imparato a “correre” in maniera efficace.
Serve qualcuno che vi consigli quali strumenti scegliere e come utilizzarli efficacemente; nel caso dell’esame d’avvocato non si tratta di abbigliamento o scarpette da corsa, ma della traccia del quesito e dei codici.
Serve qualcuno che vi insegni a lavorare con quegli strumenti, ricordandovi che non basta infilarsi i pantaloncini, le scarpette e cominciare a correre, perché non verrete valutati positivamente se raggiungerete il traguardo, ma se dimostrerete di saper correre. Fuor di metafora, dovrete dimostrare di saper costruire un ragionamento giuridico articolato e fondato, sulla base del quale fornire una soluzione al quesito posto, nella forma di un parere o di un atto scritto.
Il nostro corso di preparazione all’esame scritto 2023 è proprio strutturato con queste finalità: preparare i candidati gradatamente, formandoli nei passaggi essenziali, ma cominciando con i fondamentali.
Si inizia infatti con la fase facoltativa dello Spring training che ha proprio l’obiettivo di insegnare ai candidati come approcciare un quesito, come muoversi nel codice, come impostare uno schema.
https://www.ius-law.com/corsi/corso-spring-training/
L’inizio dell’allenamento.
Esiste la bacchetta magica per l’esame d’avvocato?
/in NewsLa domanda più ricorrente che ci viene fatta è: “come si supera l’esame da avvocato?” E l’unica risposta possibile è: “non esiste una bacchetta magica per superare l’esame”. Ma come! Davvero non c’è una scorciatoia per superare l’esame?
Oggi esistono strumenti e smart solutions per qualsiasi problema; possibile che non ce ne sia una (tipo “copia ed incolla”) anche per l’esame d’avvocato?
Purtroppo (o per fortuna) no, perché l’esame da avvocato è una prova impegnativa nella quale non si può improvvisare; come tale necessita di una meditata e coerente preparazione.
Anche se ancora non sappiamo quale sarà la formula dell’esame d’avvocato 2023, una certezza l’abbiamo: la Generazione Z sarà chiamata ad una prova non comune rispetto alla sua formazione. Sembra un paradosso vero?
Dopo anni di studio universitario e 18 mesi di pratica i candidati si troveranno di fronte ad un esame per il quale tutto il tempo passato e la preparazione accumulata non bastano? È proprio così!
Vediamo in sintesi i motivi: 1) tempo a disposizione; 2) strumenti a disposizione; 3) obbiettivi.
1) Nel caso di orale rafforzato saranno 30 minuti mentre nel caso di prova scritta saranno 6-7 ore; in entrambi i casi il tempo che verrà concesso per preparare una esposizione orale, ovvero un parere o atto scritto è comunque un tempo non corrispondente a quello che un avvocato di norma avrebbe a disposizione nella realtà per fornire il medesimo parere.
Questo significa che il candidato all’esame di avvocato deve prepararsi a lavorare in un tempo ridotto e molto concentrato.
2) Anche gli strumenti concessi all’esame da avvocato sono meno di quelli che un professionista abitualmente utilizza. Infatti, i codici e il commento giurisprudenziale sono gli unici supporti che potranno essere utilizzati per costruire l’esposizione orale o scritta.
In un mondo in cui abbondano le banche dati, i motori di ricerca e che da ultimo offre anche la IA, sembra proprio che l’esame d’avvocato sia la “penna d’oca” rispetto al word processor.
3) Nella pratica quotidiana il professionista ha come obiettivo il convincimento del giudice ovvero l’esposizione al cliente delle prospettive rispetto ad una problematica giuridica.
All’esame d’avvocato gli obiettivi sono molti di più: dall’esposizione orale o dalla lettura dell’elaborato scritto devono emergere numerose e rilevanti skill che i candidati devono dimostrare di possedere affinché la commissione possa giudicarli idonei.
Queste capacità sono dettagliatamente elencate nelle norme che regolano l’esame e che i commissari devono seguire per valutare ogni singola prova.
Ma allora cosa si può fare? Quali consigli si possono dare ad un candidato all’esame di avvocato 2023?
Innanzitutto, quello di non sottovalutare la prova d’esame: ciò non significa affatto pensare che sia insuperabile, ma solo considerare l’esame da avvocato come una prova peculiare con tanti aspetti da considerare.
E se non esiste una bacchetta magica, comunque ci sono “ricette” per superare l’esame di avvocato che non sono “magiche”, ma frutto di un’esperienza trentennale:
– serve programmazione, perché la preparazione non può essere casuale né disorientata;
– serve metodo, perché la preparazione deve essere circostanziata e finalizzata a quello che sarà davvero utile in sede di esame;
– servono feedback, perché ciascun candidato deve modellare la preparazione in base ai riscontri dei docenti che lo seguono costantemente durante il percorso.
Tutti questi elementi sono le caratteristiche principali dei corsi di preparazione Ius & Law,
https://www.ius-law.com/calendario-corsi/
che da trent’anni accompagnano i candidati all’esame da avvocato con successo.
https://www.ius-law.com/esiti-esame/
Che ne sa la generazione Z dell’esame da avvocato?
/in NewsL’esame d’avvocato 2023 vedrà cimentarsi candidati che appartengono alla generazione Z, ma non essendo ancora uscito il bando per la verità nessuno sa molto su come si svolgeranno quelle prove, cioè, se continuerà la formula della prova orale rafforzata oppure se si ritornerà alle tre prove scritte, come appare più probabile.
In ogni caso, i futuri candidati all’esame di avvocato per l’anno 2023 non possono contare su un’esperienza e su uno “storico” di rilievo.
Negli ultimi tre anni, infatti, l’esame si è svolto con una modalità (c.d. orale rafforzato) definita, ma declinata dalle numerose commissioni che hanno concretamente lavorato in maniera differente. Questo non ha consentito che si formasse un’esperienza comune sugli aspetti essenziali dell’esame: cioè il tipo di quesiti che veniva posto, le modalità di gestione della prova e della correzione da parte delle commissioni e, infine, i criteri di valutazione dei candidati.
Se l’esame 2023 tornerà alle tre prove scritte, i candidati avranno difficoltà ad acquisire informazioni dirette dai colleghi che avevano affrontato l’esame con quelle modalità per l’ultima volta nel 2019. È difficile, infatti, a distanza di quattro anni da quando si è sostenuto l’esame ricordare in dettaglio impressioni, emozioni, difficoltà e, in generale, sensazioni che possono essere utili per chi l’esame deve ancora farlo. Anche i suggerimenti tecnici perdono di rilievo, perché i ricordi si affievoliscono; e quindi come ci si è preparati, su quali tracce ci si è esercitati e quali codici si sono consultati diventa difficile da rammentare e trasferire.
E allora cosa possono fare i candidati per l’esame 2023?
Innanzitutto, il primo consiglio è quello di attendere la pubblicazione del bando; sì, lo sappiamo, sembra un consiglio banale, ma in realtà è opportuno che il candidato attenda che siano chiare le “regole del gioco” prima di pensare a come prepararsi alla “gara”.
Nel frattempo, però qualcosa di utile si può fare.
Si può, ad esempio, autonomamente verificare ed informarsi su quali fossero le tipologie di tracce assegnate all’esame in regime di prove scritte e loro difficoltà confrontate con soluzioni pratiche
e qui le si trova tutte quelle dal 2002 in poi
https://www.ius-law.com/commenti-esame/
Le modalità di allenamento per questo tipo di prova sono tante e avremo qui modo di raccontarle forti di 30 anni di esperienza e successi.
Fin d’ora però ci sentiamo di incoraggiare i candidati all’esame d’avvocato 2023: non scoraggiatevi e non temete l’incertezza, perché non c’è strada che, nonostante la nebbia, non possa essere trovata con i giusti strumenti.